Quaderno degli esercizi: manoscritto o dattiloscritto?

Raccomando che il quaderno degli esercizi dei corsi di Idraulica e Idrologia agraria e di Idraulica ambientale sia completamente manoscritto o completamente dattiloscritto, e che siano evitate forme miste. Negli anni scorsi ho visto infatti che le forme miste non restituiscono un buon risultato.

Il quaderno conterrà alcune formule, che possono essere noiose da inserire con l’editor apposito, soprattutto per gli studenti della laurea triennale. Mi va perciò benissimo che il quaderno sia manoscritto e che grafici e tabelle siano stampati da foglio di calcolo e poi incollati sul quaderno prima di fare una scansione generale per la consegna.

Lungo i fiumi, al musil di Brescia

Segnalo questa molto interessante iniziativa del MusIL di Brescia al Museo del ferro di San Bartolomeo. I prossimi lunedì sera saranno proiettati alcuni film sul tema:

Lungo i fiumi. Visioni di acqua, terre e comunità

I temi scelti dal Museo per i film sono molto coerenti con le riflessioni proposte durante i corsi sull’importanza di considerare un fiume, o un corpo d’acqua in generale, dal punto di vista di una complessità che coinvolge oltre all’idrologia e all’idraulica, la natura che lo circonda e di cui fa parte, la storia della gente che l’ha vissuto e la storia della gente che lo vive.

Lo studio di un fiume è perciò un momento senz’altro interdisciplinare, nel senso che le diverse epistemologie che si confrontano hanno bisogno di entrare fortemente in relazione le une con le altre per comprendere profondamente i problemi che devono affrontare. È questa una complessità con cui familiarizzare per valorizzare la densa rete di relazioni ecosistemiche che hanno legato e legano ancora i corpi d’acqua alle popolazioni rivierasche.

Per i dettagli sui film e sulle proiezioni rimando al sito del museo.

“Corso di Idraulica e Idrologia agraria”

È stampato e a breve disponibile in libreria il volume:

Barontini S., “Corso di Idraulica e Idrologia agraria”, pp.320, ISBN 979-12-80148-87-2, Liberedizioni, Brescia, 2022.

Il corso è strutturato in tre capitoli (Acqua e clima, Idraulica, Idrologia del suolo) e raccoglie gli appunti scritti, a partire dall’A.A.2020/2021, per fornire agli studenti un robusto supporto di studio durante i periodi di confinamento e di lezioni telematiche richiesti dalla pandemia allora in corso.

Come di consueto, il libro (15€) sarà distribuito sul sito della casa editrice Led–Liberedizioni e, a Brescia, presso la Nuova Libreria Rinascita (Via della Posta, 7).

Sulle prossime sessioni d’esame

Alle studentesse e agli studenti del corso di Idraulica e Idrologia agraria,

riporto qui di seguito alcune indicazioni per le prossime sessioni d’esame, per evitare che ripetiate alcuni errori osservati in numerose esercitazioni — e perdiate inutilmente punteggio nel voto finale d’esame… — :

  1. Unità di misura : Tutti i numeri dimensionali devono essere accompagnati dalle proprie unità di misura. L’unità di misura è parte integrante del numero e un valore dimensionale senza unità di misura non ha significato e non può essere considerato un risultato valido;
  2. Climogramma e indicatori climatici : Pluviometria, regime delle precipitazioni, climogramma, indici di aridità e di continentalità hanno grande importanza agronomica perchè la conoscenza del regime delle precipitazioni, e la conseguente scelta delle colture, può ridurre drasticamente il fabbisogno irriguo. Purtroppo, però, ho visto numerosi climogrammi errati. Chiarisco subito il fatto che i grafici di temperatura e precipitazioni che molti di voi hanno scaricato dai siti internet suggeriti, spesso, non sono climogrammi corretti. Ciò che dovete fare è scaricare i dati e fare il grafico voi stessi, per la regola da usare fate riferimento a quanto scritto nel primo capitolo delle dispense;
  3. Bibliografie : a questo link trovate le indicazioni minime per compilare una bibliografia in modo soddisfacente. Come accennato a lezione, le considero molto importanti, come le unità di misura: un esercizio senza l’opportuna bibliografia, o con la bibliografia compilata male, non può pertanto essere considerato valido;
  4. Sull’esperimento di Perrault : a causa di un fraintendimento l’esercizio non è stato svolto da alcuni. Rammento che lo svolgimento dell’esercizio è obbligatorio — anche perché è un valido riassunto di quasi tutto il programma di Idrologia del suolo.

Riporto ora alcune indicazioni di carattere generale:

  1. A partire dalla prossima sessione le esercitazioni potranno essere consegnate solo per mezzo della piattaforma di e–learning, per evitare che alcune sfuggano tra le numerose mail che quotidianamente ci arrivano;
  2. La consegna preliminare degli esercizi è sospesa : chi volesse un confronto sugli esercizi, prima di consegnarli per l’esame, o in corso d’opera, può accordarsi per il ricevimento;
  3. Molte domande d’esame partono dagli esercizi, ma non vi chiediamo che calcoli avete fatto — li abbiamo già visti nella correzione… –, ciò che ci interessa è che sappiate giustificare il percorso e che quindi abbiate chiaro cosa c’è dietro i calcoli;
  4. Ugualmente, ciò significa che non bisogna trascurare lo studio della teoria, ça va sans dire. Anche per dubbi sulla teoria potete venire a ricevimento, ovviamente;
  5. Cercate di curare l’omogeneità di scrittura o di stile delle esercitazioni, vi sarà utile come esercizio;
  6. Così pure cercate di curare la capacità di presentare organicamente un tema: le domande che faccio sono abbastanza ampie proprio per questo motivo. Anche questo vi sarà utile come esercizio;
  7. A questo indirizzo ho raccolto, e raccoglierò, tutti i suggerimenti che mi sembreranno utili: tenete d’occhio questa tag.

Se ci fossero dubbi non esitate a contattarci. Cordialità, SB

Sulle bibliografie

In questi anni mi è purtroppo capitato frequentemente — troppo frequentemente –, di incontrare, nelle produzioni degli studenti (e in momenti anche molto diversi del percorso formativo), elenchi dei riferimenti bibliografici rappresentati in modo molto approssimativo. Gli elenchi si presentano spesso come se fossero appunti presi frettolosamente durante una lettura e ciò suggerisce l’idea che si sta perdendo la sensazione dell’importanza che il rigore metodologico e i riferimenti precedenti hanno nella produzione scientifica e tecnica. Senza nulla togliere alla creatività della produzione scientifica, il rigore metodologico consente la discussione e la ripetibilità del percorso fatto, lo sottopone a verifica e perciò consolida i risultati ottenuti. Senza di esso si scivola facilmente nell’arbitrarietà delle affermazioni.

Riporto perciò di seguito un paio di note che spero possano essere utili agli studenti dei miei corsi:

Anzitutto non esiste una formattazione unica delle bibliografie. Quasi ogni disciplina e quasi ogni rivista adottano la propria, ma ciò non è un problema: l’importante è sceglierne una e seguirla scrupolosamente mantenendo l’uniformità della scelta all’interno del lavoro svolto.

La bibliografia deve consentire l’identificazione univoca del testo citato. La varietà dei tipi di testo è enorme (ne è prova la monumentalità del Chicago Manual of Style), ma fortunatamente non tutti vengono usati in un esercizio o in una tesi: in genere abbiamo per lo più testi a stampa di libri, articoli in rivista, atti di convegno, manuali tecnici, raramente mappe, e ciò semplifica notevolmente la casistica che può capitare.

A titolo di esempio, una formattazione ragionevole e speditiva può essere (rispettivamente per un libro, per un artioclo o per un atto di convegno):

Primo A. & Secondo A., Titolo del libro, Casa editrice, Città, p.#, anno di pubblicazione.

Primo A., Secondo A. & Terzo A., Titolo dell’articolo, Titolo della rivista, #Volume (#Fascicolo): da pag. — a pag., anno di pubblicazione.

Primo A., Secondo A., Terzo A. & Quarto A., Titolo del contributo, in Editore A. & Editore B. (a cura di) Atti del convegnoTitolo del convegno, Città, Data, #Volume: da pag. — a pag., anno di pubblicazione.

Per un sito internet bisogna tenere invece conto del fatto che può non essere presente una data di pubblicazione, e in ogni caso il sito potrebbe essere in continuo aggiornamento. Una formattazione buona potrebbe quindi essere:

Titolo del sito, indirizzo possibilmente breve, (giorno in cui è stato fatto l’ultimo accesso).

Le mie dispense sono formattate con lo stile bibliografico APA, mentre l’articolo su Perrault con lo stile EGU, entrambe contengono una varietà penso sufficiente di casi: raccomando di ispirarsi a uno di questi stili e implementarlo nelle proprie produzioni.

Ovviamente formattare la bibliografia può essere faticoso: ci sono software che lo fanno automaticamente partendo da un database bibliografico. Io in genere, quando scrivo con LaTeX, uso BibTeX con i comandi Natbib, utili per i formati delle Scienze Naturali.

Kraftwerk, TEE, 1977

Nel video originale di Trans Europe Express dei Kraftwerk si alternano immagini del leggendario TEE, di un prototipo ferroviario di aerotreno e di un modello di questo in scala ridotta. Il video permette di riflettere su quanto detto circa il laboratorio idraulico durante il corso di Idraulica e Idrologia agraria e durante il corso di Idraulica ambientale. Ci possiamo infatti chiedere:

  1. Quale deve essere la velocità di crociera di un modello di laboratorio (quale potrebbe essere il modellino di un plastico ferroviario) affinché sia dinamicamente simile all’originale?
  2. Che accorgimenti dovremmo adottare in una registrazione cinematografica per fare sì che un filmato girato su un plastico ferroviario possa suggerire l’idea di essere stato girato in scala reale?

(Durante i corsi in genere facciamo riferimento alla pure leggendaria locomotiva Mallard.)