Bibliografia ragionata per il corso di irrigazione e bonifica

In questo post riporto, come già fatto qualche anno fa per il corso di Idraulica ambientale, una bibliografia ragionata per il corso di Sistemi di irrigazione e bonifica (in futuro Irrigazione e drenaggio nel clima che cambia) per allievi del corso di laurea in Sistemi agricoli sostenibili. Questa scelta è necessaria a causa dell’eterogeneità delle fonti su cui si appoggia il corso, per cui non è possibile, almeno per il momento, identificare un paio di testi di riferimento che possano essere una cassetta degli attrezzi che accompagni lo studente. Di seguito, per punti, si riporta la bibliografia ragionata:

  1. Ripasso di Climatologia, Idraulica e Idrologia del suolo: Quando necessario, per i cenni di Climatologia, per le definizioni fondamentali dell’Idraulica, la Foronomia, il flusso perfetto, le perdite concentrate e l’introduzione alla quantificazione delle perdite distribuite, per le proprietà idrologiche del suolo e per il flusso stazionario nel suolo si faccia riferimento al mio Corso di Idraulica e Idrologia agraria;
  2. Complementi:
    • Idrologia superficiale:
      • Analisi delle precipitazioni intense con il metodo della regolarizzazione dei quantili: Moisello, Idrologia tecnica; se necessario un richiamo di Statistica, si può fare riferimento a Maione (Majone) e Moisello: Elementi di Statistica per l’Idrologia, entrambi ripubblicati di recente da Minerva. Per il metodo italiano antico (metodo della regolarizzazione dei dati con assegnata frequenza, fare riferimento al metodo della regolarizzazione dei quantili. Il procedimento infatti è il medesimo, ma cambia il significato statistico della grandezza che viene regolarizzata;
      • Determinazione della pioggia netta: Fare riferimento al Moisello per una visione generale, ma per il metodo in particolare del Curve Number fare riferimento al National Engineering Handbook part 630, Hydrology, in particolare ai capitoli da 7 a 10, e 12, che accompagnano nell’uso e nella comprensione del metodo CN, con indicazioni pratiche. Per le applicazioni specifiche è meglio, se possibile, trovare tabelle di taratura del CN adatte per la climatologia locale;
    • Idraulica: Per le correnti in pressione e per il flusso delle correnti a pelo libero sono ottimi tutti i testi classici o moderni dell’Idraulica italiana. A lezione usiamo essenzialmente la notazione di Citrini e Noseda: Idraulica, e di De Marchi: Nozioni di Idraulica… Entrambi sono disponibili in biblioteca;
    • Idraulica sotterranea: Anche per questo tema raccomando la trattazione introduttiva di Citrini e Noseda: Idraulica, oppure lo svolgimento che ne faccio sul mio Introduzione all’Idrologia del suolo, entrambi disponibili in biblioteca;
    • Idrologia del suolo: per le proprietà idrologiche del suolo e la derivazione dell’equazione di Richards, che può essere usata per il cacolo di dettaglio del bilanci idrologico del suolo (e la conseguente determinazione del deficit irriguo), si veda il mio Introduzione all’Idrologia del suolo, ça va sans dire;
  3. Progetto di una rete di bonifica e drenaggio:
    • Tracciamento del reticolo di drenaggio: Supino: Reti idrauliche; Constantinidis: Bonifiche e irrigazioni;
    • Calcolo delle portate superficiali da fugare, con i metodi di corrivazione e, per chi volesse approfondirlo, dell’invaso: Moisello, Idrologia tecnica. (Segnalo però, per approfondimenti, che il metodo dell’invaso è il cuore del Supino: Reti idrauliche.) In molti testi classici si trova facilmente il metodo del coefficiente udometrico: consideratelo di interesse storico, ma è stato ampliato e generalizzato per mezzo dei metodi di corrivazione e dell’invaso, che possono essere considerati come la base di molti metodi più moderni;
    • Calcolo delle portate profonde e dei dreni: Fate riferimento al cap. 2 di Constantinidis: Bonifiche e irrigazioni, disponibile in biblioteca;
    • Calcolo dei canali: Citrini e Noseda: Idraulica; De Marchi: Nozioni di Idraulica… In particolare, con riferimento alle sezioni trapezie: Constantinidis: Bonifiche e irrigazioni. Nel testo di Constantinidis sono riportati anche numerosi interessanti nomogrammi usati nella pratica progettuale quando calcolatrici tascabili e computer non erano ancora diffusi. Essi meritano di essere letti e interpretati per capire come procedeva la pratica fino a qualche decina di anni fa;
    • Calcolo delle pompe e delle condotte: Si completerà;
    • Approfondimento sul calcolo dei transitori di moto vario in canale a seguito del brusco attacco e stacco di un impianto di pompaggio: Si formano onde a fronte ripido di sovrappressione o depressione che sono ben descritte da De Marchi: Nozioni di Idraulica…
    • Approfondimento sul calcolo dei modellatori: Si completerà;
    • Alcuni casi di bonifiche storiche in Italia: Si completerà;
  4. Calcolo di un sistema di irrigazione:
    • Per i sistemi di irrigazione si può fare riferimento quasi completamente al manuale di Capra e Scicolone: Progettazione e gestione di impianti di irrigazione, adottato come libro di testo. Per i dettagli e gli approfondimenti si raccomanda l’uso dei testi originali, che di seguito si riportano;
    • Determinazione della domanda evapotraspirativa:
    • Irrigazione tradizionale e ancestrale: Si completerà.

Quaderno degli esercizi: manoscritto o dattiloscritto?

Raccomando che il quaderno degli esercizi dei corsi di Idraulica e Idrologia agraria e di Idraulica ambientale sia completamente manoscritto o completamente dattiloscritto, e che siano evitate forme miste. Negli anni scorsi ho visto infatti che le forme miste non restituiscono un buon risultato.

Il quaderno conterrà alcune formule, che possono essere noiose da inserire con l’editor apposito, soprattutto per gli studenti della laurea triennale. Mi va perciò benissimo che il quaderno sia manoscritto e che grafici e tabelle siano stampati da foglio di calcolo e poi incollati sul quaderno prima di fare una scansione generale per la consegna.

Lungo i fiumi, al musil di Brescia

Segnalo questa molto interessante iniziativa del MusIL di Brescia al Museo del ferro di San Bartolomeo. I prossimi lunedì sera saranno proiettati alcuni film sul tema:

Lungo i fiumi. Visioni di acqua, terre e comunità

I temi scelti dal Museo per i film sono molto coerenti con le riflessioni proposte durante i corsi sull’importanza di considerare un fiume, o un corpo d’acqua in generale, dal punto di vista di una complessità che coinvolge oltre all’idrologia e all’idraulica, la natura che lo circonda e di cui fa parte, la storia della gente che l’ha vissuto e la storia della gente che lo vive.

Lo studio di un fiume è perciò un momento senz’altro interdisciplinare, nel senso che le diverse epistemologie che si confrontano hanno bisogno di entrare fortemente in relazione le une con le altre per comprendere profondamente i problemi che devono affrontare. È questa una complessità con cui familiarizzare per valorizzare la densa rete di relazioni ecosistemiche che hanno legato e legano ancora i corpi d’acqua alle popolazioni rivierasche.

Per i dettagli sui film e sulle proiezioni rimando al sito del museo.

“Corso di Idraulica e Idrologia agraria”

È stampato e a breve disponibile in libreria il volume:

Barontini S., “Corso di Idraulica e Idrologia agraria”, pp.320, ISBN 979-12-80148-87-2, Liberedizioni, Brescia, 2022.

Il corso è strutturato in tre capitoli (Acqua e clima, Idraulica, Idrologia del suolo) e raccoglie gli appunti scritti, a partire dall’A.A.2020/2021, per fornire agli studenti un robusto supporto di studio durante i periodi di confinamento e di lezioni telematiche richiesti dalla pandemia allora in corso.

Come di consueto, il libro (15€) sarà distribuito sul sito della casa editrice Led–Liberedizioni e, a Brescia, presso la Nuova Libreria Rinascita (Via della Posta, 7).

Sulle prossime sessioni d’esame

Alle studentesse e agli studenti del corso di Idraulica e Idrologia agraria,

riporto qui di seguito alcune indicazioni per le prossime sessioni d’esame, per evitare che ripetiate alcuni errori osservati in numerose esercitazioni — e perdiate inutilmente punteggio nel voto finale d’esame… — :

  1. Unità di misura : Tutti i numeri dimensionali devono essere accompagnati dalle proprie unità di misura. L’unità di misura è parte integrante del numero e un valore dimensionale senza unità di misura non ha significato e non può essere considerato un risultato valido;
  2. Climogramma e indicatori climatici : Pluviometria, regime delle precipitazioni, climogramma, indici di aridità e di continentalità hanno grande importanza agronomica perchè la conoscenza del regime delle precipitazioni, e la conseguente scelta delle colture, può ridurre drasticamente il fabbisogno irriguo. Purtroppo, però, ho visto numerosi climogrammi errati. Chiarisco subito il fatto che i grafici di temperatura e precipitazioni che molti di voi hanno scaricato dai siti internet suggeriti, spesso, non sono climogrammi corretti. Ciò che dovete fare è scaricare i dati e fare il grafico voi stessi, per la regola da usare fate riferimento a quanto scritto nel primo capitolo delle dispense;
  3. Bibliografie : a questo link trovate le indicazioni minime per compilare una bibliografia in modo soddisfacente. Come accennato a lezione, le considero molto importanti, come le unità di misura: un esercizio senza l’opportuna bibliografia, o con la bibliografia compilata male, non può pertanto essere considerato valido;
  4. Sull’esperimento di Perrault : a causa di un fraintendimento l’esercizio non è stato svolto da alcuni. Rammento che lo svolgimento dell’esercizio è obbligatorio — anche perché è un valido riassunto di quasi tutto il programma di Idrologia del suolo.

Riporto ora alcune indicazioni di carattere generale:

  1. A partire dalla prossima sessione le esercitazioni potranno essere consegnate solo per mezzo della piattaforma di e–learning, per evitare che alcune sfuggano tra le numerose mail che quotidianamente ci arrivano;
  2. La consegna preliminare degli esercizi è sospesa : chi volesse un confronto sugli esercizi, prima di consegnarli per l’esame, o in corso d’opera, può accordarsi per il ricevimento;
  3. Molte domande d’esame partono dagli esercizi, ma non vi chiediamo che calcoli avete fatto — li abbiamo già visti nella correzione… –, ciò che ci interessa è che sappiate giustificare il percorso e che quindi abbiate chiaro cosa c’è dietro i calcoli;
  4. Ugualmente, ciò significa che non bisogna trascurare lo studio della teoria, ça va sans dire. Anche per dubbi sulla teoria potete venire a ricevimento, ovviamente;
  5. Cercate di curare l’omogeneità di scrittura o di stile delle esercitazioni, vi sarà utile come esercizio;
  6. Così pure cercate di curare la capacità di presentare organicamente un tema: le domande che faccio sono abbastanza ampie proprio per questo motivo. Anche questo vi sarà utile come esercizio;
  7. A questo indirizzo ho raccolto, e raccoglierò, tutti i suggerimenti che mi sembreranno utili: tenete d’occhio questa tag.

Se ci fossero dubbi non esitate a contattarci. Cordialità, SB

First results of the WormEx I experiment!

It is my great pleasure to announce that the first results of our WormEx_I experiment on Seasonality of Earthworm Macropores in a Temperate Alpine Area were finally published with @SpringerNature in Eurasian Soil Science. Read the article online here.

Following the inspirations provided by Darwin’s “The formation of vegetable mould…” we monitored the seasonality of earthworm digging activity to detect quantitative correlations with meteorological variables.

We found that the castings number is very well correlated with the antecedent air temperature with different time windows in the antecedent two months. At the same time the correlation with the precipitation meaningfully increases at increasing the antecedent time window. Therefore earthworm digging activity is much less sensitive to the antecedent precipitation of few days, with respect to the antecedent precipitation of about two months.

Now we will go on analyzing the second part of data collected during the experiment, those regarding the soil hydrological properties.

Sulle bibliografie

In questi anni mi è purtroppo capitato frequentemente — troppo frequentemente –, di incontrare, nelle produzioni degli studenti (e in momenti anche molto diversi del percorso formativo), elenchi dei riferimenti bibliografici rappresentati in modo molto approssimativo. Gli elenchi si presentano spesso come se fossero appunti presi frettolosamente durante una lettura e ciò suggerisce l’idea che si sta perdendo la sensazione dell’importanza che il rigore metodologico e i riferimenti precedenti hanno nella produzione scientifica e tecnica. Senza nulla togliere alla creatività della produzione scientifica, il rigore metodologico consente la discussione e la ripetibilità del percorso fatto, lo sottopone a verifica e perciò consolida i risultati ottenuti. Senza di esso si scivola facilmente nell’arbitrarietà delle affermazioni.

Riporto perciò di seguito un paio di note che spero possano essere utili agli studenti dei miei corsi:

Anzitutto non esiste una formattazione unica delle bibliografie. Quasi ogni disciplina e quasi ogni rivista adottano la propria, ma ciò non è un problema: l’importante è sceglierne una e seguirla scrupolosamente mantenendo l’uniformità della scelta all’interno del lavoro svolto.

La bibliografia deve consentire l’identificazione univoca del testo citato. La varietà dei tipi di testo è enorme (ne è prova la monumentalità del Chicago Manual of Style), ma fortunatamente non tutti vengono usati in un esercizio o in una tesi: in genere abbiamo per lo più testi a stampa di libri, articoli in rivista, atti di convegno, manuali tecnici, raramente mappe, e ciò semplifica notevolmente la casistica che può capitare.

A titolo di esempio, una formattazione ragionevole e speditiva può essere (rispettivamente per un libro, per un artioclo o per un atto di convegno):

Primo A. & Secondo A., Titolo del libro, Casa editrice, Città, p.#, anno di pubblicazione.

Primo A., Secondo A. & Terzo A., Titolo dell’articolo, Titolo della rivista, #Volume (#Fascicolo): da pag. — a pag., anno di pubblicazione.

Primo A., Secondo A., Terzo A. & Quarto A., Titolo del contributo, in Editore A. & Editore B. (a cura di) Atti del convegnoTitolo del convegno, Città, Data, #Volume: da pag. — a pag., anno di pubblicazione.

Per un sito internet bisogna tenere invece conto del fatto che può non essere presente una data di pubblicazione, e in ogni caso il sito potrebbe essere in continuo aggiornamento. Una formattazione buona potrebbe quindi essere:

Titolo del sito, indirizzo possibilmente breve, (giorno in cui è stato fatto l’ultimo accesso).

Le mie dispense sono formattate con lo stile bibliografico APA, mentre l’articolo su Perrault con lo stile EGU, entrambe contengono una varietà penso sufficiente di casi: raccomando di ispirarsi a uno di questi stili e implementarlo nelle proprie produzioni.

Ovviamente formattare la bibliografia può essere faticoso: ci sono software che lo fanno automaticamente partendo da un database bibliografico. Io in genere, quando scrivo con LaTeX, uso BibTeX con i comandi Natbib, utili per i formati delle Scienze Naturali.

Kraftwerk, TEE, 1977

Nel video originale di Trans Europe Express dei Kraftwerk si alternano immagini del leggendario TEE, di un prototipo ferroviario di aerotreno e di un modello di questo in scala ridotta. Il video permette di riflettere su quanto detto circa il laboratorio idraulico durante il corso di Idraulica e Idrologia agraria e durante il corso di Idraulica ambientale. Ci possiamo infatti chiedere:

  1. Quale deve essere la velocità di crociera di un modello di laboratorio (quale potrebbe essere il modellino di un plastico ferroviario) affinché sia dinamicamente simile all’originale?
  2. Che accorgimenti dovremmo adottare in una registrazione cinematografica per fare sì che un filmato girato su un plastico ferroviario possa suggerire l’idea di essere stato girato in scala reale?

(Durante i corsi in genere facciamo riferimento alla pure leggendaria locomotiva Mallard.)