Sull’acquedotto romano della Valle Trompia

In questo video, l’archeologo Gianni Botturi presenta un partitore dell’acquedotto romano di Brescia e di Valle Trompia. Gli acquedotti romani erano in genere canalette a pelo libero, come quella che stiamo studiando nelle esercitazioni del corso, fino alla prossimità alla distribuzione, ove andavano in pressione (alimentando così le fontane). Le fistulae cui si fa riferimento nel filmato sono tubi tronco–conici tipicamente in terracotta che vengono calettati a pressione l’uno sull’altro. La tecnica di costruire le condotte in pressione mediante fistulae è molto antica e diffusa nel bacino mediterraneo e nell’Asia Centrale. Tubi analoghi si trovano nella caladrìa delle limonaie del Garda e nei pluviali annegati nella costruzione dei muri antichi.